Plaza de los comuneros, Zipáquirá è stata teatro di grandi eventi nazionali, come la rivolta del comunero nel 1781 indetta da don Juan Francisco de Berbeo, che guidò e avviò la marcia dei comuneros a Socorro Santander e destinata a culminare a Santa Fé con la presentazione dell’elenco dei requisiti comunitari.
Questa marcia è durata 3 mesi ed è riuscita a radunare 20.000 membri della comunità che si sono uniti alla causa lungo il percorso. A pochi chilometri dall’arrivo a destinazione, i negoziatori inviati dal viceré li fermarono a Zipaquirá e la corona spagnola promise di esaudire le 35 richieste contenute nel documento, ma il mancato rispetto di quanto concordato diede argomentazione per il raggiungimento della indipendenza 29 anni dopo.
Il 3 agosto 1816, il signor Pablo Murillo diede l’ordine di esecuzione dei martiri Zipaquireños in questa piazza. Fu lastricata nel 1823.
Per l’anno 2003 è stata trasformata nella piazza aperta che vediamo oggi, attorno ad essa si trovano la sede del governo, il palazzo comunale, la sala del consiglio e la casa diocesana che si trova sul lato nord della piazza, che era opera dell’architetto cappuccino Dominico Perez de Petrés, assunto nel 1805. Nel 1967 un forte terremoto danneggiò la struttura e tra il 1968 e il 1969 se ne iniziò il restauro, rimuovendo intonaci interni ed esterni, che evidenziavano una bellezza strutturale a base di pietra e mattoni. intervallati, che rivela il lavoro dettagliato e meticoloso nella sua costruzione.